Fonte: https://dalmatitaliani.org/
Nel 220° anniversario dalla nascita di Nicolò Tommaseo (Sebenico, 9 ottobre 1802) il prestigioso premio dei Dalmati è stato assegnato a Caterina Spezzano, dirigente al Ministero dell’Istruzione. La consegna è stata curata dalla Senatrice Rosita Missoni.
Questa è la motivazione scritta nella targa consegnata all’Assemblea dei Dalmati radunati a Senigallia: “La comune sensibilità mediterranea il profondo anelito di giustizia la rendono instancabile preziosa promotrice al Ministero dell’Istruzione dell’attività di divulgazione della storia del confine orientale. I Dalmati con fraterna gratitudine”
Caterina Spezzano è anche referente della Rete nazionale Scuole Agenda 2030 orientate a riprogettare la scuola in modo integrale secondo un approccio di sviluppo sostenibile per formare le future generazioni perché sappiano interpretare ciò che è necessario compiere per il bene dell’umanità.
Il “Premio Nicolò Tommaseo” negli anni è stato attribuito a Dalmati o amici di Dalmati, fra questi lo scrittore spalatino Enzo Bettiza; i politici Carlo Giovanardi e Gianfranco Fini; Marco Nobili e Marcello Apicella, già Consoli d’Italia a Spalato; Tullio Kezich, critico cinematografico; il saggista Claudio Magris con ascendenti dalmati; il giornalista disegnatore Giorgio Forattini e l’industriale Guido Barilla. Nel 2009 a Trieste ha ricevuto il Premio Staffan de Mistura, dalmata di Sebenico, diplomatico di fama internazionale, già Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri. Nel 2010 ad Orvieto è stato premiato il giornalista Paolo Mieli del Corriere della Sera. Nel 2011 è stato assegnato allo stilista Ottavio Missoni, “Dalmata di lungo corso”.
Premio consegnato nel 2021 al Raduno svoltosi a Senigallia: 24° al giudice Carlo Nordio (non consegnato nel 2020 a causa della pandemia in corso) con la motivazione “La sua anima liberale impegnata nella professione di magistrato gli ha sempre impedito di confondersi in logiche correntizie nobilitando quell’idea di giustizia sopra le ideologie di cui ha fame e sete la gente dalmata;
25° al giornalista Dino Messina con la motivazione “Due volte vicino alla nazione dalmata, nella comune appartenenza alla cultura mediterranea e per l’adesione ai valori dei dalmati di memoria e libertà”.
Nicolò Tommaseo nacque in Dalmazia a Sebenico il 9 ottobre del 1802 da genitori veneti. Dopo gli studi a Sebenico e nel seminario di Spalato si trasferì all’Università di Padova dove conseguì la laurea in Giurisprudenza nel 1822.
Fu membro del Governo provvisorio veneziano durante la Repubblica del 1848-49, poi esule a Corfù e a Torino. Di idee repubblicane e cattoliche, si dedicò alla filologia e alla letteratura scrivendo il Dizionario dei sinonimi, il Commento alla Divina Commedia, il romanzo Fede e bellezza. Raccolse canti e racconti popolari dei popoli balcanici.
Sebenico gli voleva un gran bene e gli dedicò un monumento realizzato da Ettore Ximenes. La magnifica opera fu barbaramente distrutta per odio immotivato ed errore storico (credevano fosse la statua di un fascista) il 25 maggio 1945, cioè dopo che Sebenico passò alla Yugoslavia.
A Venezia, alla Scuola Dalmata, è custodita una mano del monumento di Sebenico. Una grande statua di Tommaseo si trova al centro di Campo Santo Stefano a Venezia. L’opera di Francesco Barzaghi venne inaugurata il 22 marzo 1882.